Sake ~accompagnare i piatti giapponesi~

Sake, vino e birra.

Fin dall’antichità il vino è originariamente fruttato. A questo proposito, il vino iniziò ad essere consumato dai Sumeri in Mesopotamia già nel 4.000 a.C., la birra intorno al 3.000 a.C., e i liquori distillati come il whisky e i liquori apparvero solo all’inizio dell’XI secolo. 

Mentre in Giappone, il metodo di produzione del sake fu stabilito intorno all’VIII secolo (periodo Nara). A quel tempo, veniva bevuto in occasione di feste, Capodanno, e diverse celebrazioni; la gente pregava per un raccolto abbondante e una buona salute, e bevendo il sake, si allontanavano gli spiriti maligni. Il sakè era sacro poiché svolgeva il ruolo di mediatore tra gli dei e gli uomini.

Origini e produzione in Giappone

Il vino fu introdotto in Giappone verso la metà del XVI secolo, la birra verso l’inizio del XVIII secolo e il whisky verso la metà del XIX secolo. Inoltre, in Giappone ci sono molti riferimenti all’alcol in libri antichi come il Kojiki (712 d.C.) e il Manyoshu (645-760 d.C.).

In Giappone, il sake viene realizzato dal riso e altri cereali, ma soprattutto usando il koji sin dal periodo Nara. Originariamente, la tecnica per far fermentare il riso in una bevanda alcolica è stata sviluppata nell’antica Cina, intorno al 500 a.C.; da quando fu esportata la tecnica i giapponesi hanno continuamente raffinato i loro metodi di produzione per creare quello che conosciamo oggi come sake, o nihonshu (alcol giapponese). Il processo prevedeva la masticazione di riso e noci, sputandone il contenuto e lasciato a fermentare in una vasca (in questo modo gli enzimi nella loro saliva aiutavano il processo di fermentazione). Successivamente, questo metodo fu presto abbandonato con la scoperta del koji, un tipo di muffa che poteva essere aggiunto al riso per aiutare il processo di fermentazione. 

Inizialmente, la produzione di sake era un monopolio del governo, fino a quando i templi e santuari iniziarono a produrre il proprio; così facendo, i templi sarebbero diventati i principali distillatori per secoli, tanto che nel 1300 il sake era diventato la bevanda più ‘cerimoniosa’ del Giappone.

Solitamente, è una bevanda da bere preferibilmente calda, ma è altrettanto possibile berla fredda, a seconda della situazione (che sia la stagione, un pasto, o tipo di sake).

Curiosità

Secondo il calendario giapponese, il primo ottobre si tiene il La Giornata Mondiale del Sake (Sake Day), ed è stata dichiarata e riconosciuta dalla Japan Sake Brewers Association. Questa tradizione è iniziata nel 1978 ed è diventata una data in cui si commemora la sua storia e i numerosi abili produttori. 

Tra le produzioni di sake più note ci sono brand quali l’Hakkaisan, Kubota Senju, Suigei Brewing Company, e il Nihon Sakari Co.; il sake di quest’ultimo noto come Nikon Sakari Gokun Hanjozo, ha anche vinto nella competizione giapponese del sake per due anni di seguito!

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