Maneki neko ~gatto della fortuna~

Cos’è il maneki neko?

Maneki Neko (招き猫) viene da maneku di chiamare, invitare, e neko di gatto; quindi letteralmente “gatto che chiama”, in quanto viene raffigurato nell’intento di chiamare qualcuno/qualcosa a sé, e per questo motivo è conosciuto come “gatto portafortuna”.

Origini

Le origini sono incerte, si raccontava che la gente vivesse con i gatti per sbarazzarsi dei topi che mangiavano i loro raccolti, il che ha portato all’immagine di “gatti uguali a portatori di felicità”; in questo modo, le case con i gatti portavano molta fortuna e affari prosperosi. Sembra sia iniziato tutto alla fine del periodo Edo (1603-1868), dove si raccontano tre storie diverse.

Una leggenda narra che durante il periodo Edo, un gatto sotto le cure di un monaco del tempio Gotokuji, nel quartiere di Setagaya, Tokyo, condusse in salvo al tempio durante un temporale Ii Naotaka, un signore feudale. Successivamente, il signore espresse la sua gratitudine donando riso e terra al tempio Gotokuji. Infine, quando il gatto morì, il monaco gli dedicò un maneki neko per pregare per la sua anima.

Alla fine del periodo Edo, si narra della leggenda in cui una donna anziana che abbandonò il suo gatto causa povertà, ma fece un sogno in cui le apparve il gatto e le disse che avrebbe ricevuto una fortuna molto grande se avesse realizzato delle statuine che lo ritraessero. La donna seguì il consiglio e realizzò le statuine in ceramica, in stile Imado yaki, e le vendette al Santuario Imado di Asakusa, dove divennero molto popolari.

Inoltre, nel periodo Muromachi (1336-1573), si racconta di un signore della guerra chiamato Ōta Dōkan che perse la strada dopo essere stato sconfitto nelle battaglie di Egota-Numabukuro (1477), e quando il sole stava tramontando, credendo che la sua morte fosse vicina, all’improvviso gli apparve un gatto nero che gli fece un cenno, e lo condusse al tempio Jishoin. Così, la sua vita fu salva, e in seguito ottenne una grande vittoria in battaglia. In segno di gratitudine per il gatto nero che gli aveva salvato la vita, Ōta ordinò di realizzare un Jizo (un santo buddista) a forma di gatto. Ad oggi, nel tempio Jishoin a Nishi-Ochiai, Shinjuku, è ancora conservato il Jizo a forma di gatto.

Caratteristiche

A seconda del cenno raffigurato del maneki neko ci sono diversi significati e benefici, e soprattutto se tenuto con la mano destra o sinistra. Un gatto che fa un cenno con la mano destra si dice che sia un gatto maschio e si crede che porti fortuna e denaro; in caso si vuole vincere alla lotteria o ottenere fortuna, la mano destra sollevata è la via da seguire. Invece, la mano sinistra invita la gente ad entrare. Se fa cenno con la mano sinistra alzata si tratta di un gatto femmina, e si crede che porti prosperità e buona fortuna. In generale, vanno collocati in un posto facilmente visibile, come in un negozio, o nell’ingresso o soggiorno di una casa.

E non finisce qui, in base al colore hanno anche diversi benefici. Ad esempio, il colore bianco porta buona fortuna in generale, dorato porta buone entrate di denaro; se nero, invece, per una protezione contro il male e la sfortuna. Il colore verde per una buona salute, rosso per allontanare le malattie. Infine, il colore rosa porta fortuna in amore.

Museo Maneki Neko

È possibile visitare il museo nella città di Okayama, dove si presentano circa settecento maneki neko raccolti da tutto il Giappone, e dove i visitatori possono dipingere il proprio maneki neko che potranno portarsi a casa come souvenir colmo di buona fortuna.

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